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Messaggio del Presidente Romano agli iscritti

Aggiornamento: 9 giu 2020


Cari Colleghi,

Quello che sta succedendo in Italia e, ormai, nel mondo, è ovviamente il palesarsi di qualcosa che nessuno di noi avrebbe mai pensato o voluto vedere nella sua vita professionale.

L’OMS ha, nella giornata di ieri, dichiarato lo stato di pandemia. Il contagio da COVID-19 sta esplodendo anche nel resto d’Europa, nelle americhe e nel mondo.

Lo sforzo a cui i nostri sistemi, e tutti noi che di quei sistemi siamo la forza primaria, sono e siamo sottoposti, sta andando, specie in alcune zone del Paese, al di la di ogni comprensione.

Stiamo reggendo l’urto, cercando di limitare il piu possibile il propagarsi dell’epidemia, con il nostro lavoro nelle centrali operative e sul territorio.

Le persone sembrano comprendere , purtroppo tardi, quanto il lavoro di un sanitario, quale che sia il suo ruolo nell’organizzazione, e degli infermieri in particolare, sia vitale. Avremo modo di affrontare questi temi successivamente.

Ora dobbiamo focalizzare i nostri sforzi sull’uscire da questa emergenza. Ogni “soldato” in questa guerra è vitale, dovremo quindi proteggerci, nella vita privata, ma anche pretendere di essere protetti dalle organizzazioni sanitarie per le quali prestiamo la nostra preziosa opera . In molti state segnalando una scarsità di dispositivi di protezione (gel disinfettanti, maschere chirurghe, maschere FPP2 e FPP3, tute di protezione), o di chiare procedure di sanificazione dei mezzi o vestizione, che verificandosi, oltre che mettere a rischio il singolo professionista e le persone a lui vicine, mettono a rischio la tenuta dell’intero sistema. Questa mancanza, dove presente, deve essere corretta rapidamente.

Dobbiamo pensare alle centrali operative, per le quali i casi di COVID non sostituiscono ma si sommano a quelli di emergenza ordinaria, creando uno stress di sistema, e sul personale, che non potrà essere tollerato per molto senza una iniezione di forze fresche, anche implementando importanti modifiche all’organizzazione, e senza una puntuale, lucida e snella proceduralizzazione delle attività.

Deve essere tutelato al massimo il sistema territoriale, per il quale vale quanto detto per le centrali con l’aggiunta di un forte richiamo all’ottimale gestione della protezione individuale che non veda mai, in nessun caso, una minimizzazione del rischio potenziale che porterebbe, gioco forza, ad una esposizione immotivata degli operatori al contagio.

Finita questa emergenza saranno da rivedere, verosimilmente, molti modelli di area formativa ed organizzativa. Adesso andiamo avanti, e facciamolo continuando a dare dimostrazione della nostra immensa professionalità che tutti, da settimane, stanno vedendo ed apprezzando.

Grazie ad ognuno di Voi per l’immane sforzo che state compiendo. Andrà tutto bene, grazie a Voi.


Roberto Romano

Presidente Nazionale SIIET

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