Non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare
Il professionista infermiere è la figura cardine del sistema di emergenza pre-ospedaliera e fin qui nulla quaestio.
Una risorsa professionale competente e preziosa (ne è nota a tutti la scarsità in termini numerici) in grado di erogare assistenza infermieristica di qualità in contesti evolutivi ad alta complessità.
La naturale collocazione dell’infermiere a bordo dei mezzi di soccorso è da porsi in stretta relazione alla sua ben nota e apprezzata capacità di risposta ai bisogni di salute dei cittadini e non alla presenza/assenza di altre figure professionali. L’assistenza infermieristica ed i relativi interventi assistenziali si fondano sulle evidenze che la comunità scientifica mette a disposizione in modo assolutamente indipendente dalle lobbies professionali. Gli algoritmi di trattamento rappresentano risposte assistenziali a situazioni di emergenza che l’infermiere ha il dovere di garantire al cittadino in situazioni di criticità vitale.
I nostalgici che riconoscono nell’infermiere il valido e insostituibile supporto di altre professioni dovrebbero fare lo sforzo di calarsi nell’attuale contesto. La necessaria collocazione “sartoriale” dei professionisti sanitari nei vari contesti operativi deve essere correlata ai bisogni di salute dei cittadini, ai quali si deve far fronte con reali e certificate competenze professionali acquisite in ambito accademico e professionale. A questi nostalgici giova ricordare che al cittadino devono essere garantite risposte e non questo o quel professionista.
SIIET, fin dalla sua nascita, ha sempre sostenuto la necessità di un sistema di emergenza omogeneo su tutto il territorio nazionale nel quale professionisti sanitari e tecnici sono perfettamente integrati, ognuno con le proprie competenze, per garantire risposte in linea con le evidenze scientifiche e con un utilizzo efficiente delle risorse. Questo è il sistema a cui tendere, il luogo verso il quale andare.
Il Direttivo Nazionale
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