La sentenza di ieri della Corte Costituzionale sul caso Venturi dovrebbe finalmente mettere una pietra tombale sulla annosa querelle medico-infermieristica riguardante le competenze esercitabili su procedura dal personale del SET 118.
Diciamo “dovrebbe”, perché siamo certi che c’è chi fingerà di non comprendere, come evidentemente non aveva compreso il Presidente dell’OMCeO di Bologna, che non si può utilizzare come un maglio la prerogativa disciplinare ordinistica.
Si è arrivati addirittura a provvedimenti di radiazione - certamente adatti a mascalzoni e stupratori ma non ad amministratori pubblici nel pieno esercizio delle proprie funzioni - per dirimere questioni squisitamente tecnico-professionali le quali necessiterebbero, al contrario, di grande capacità di comprensione e di visione, per materie complesse quali sono quelle inerenti l’evoluzione di una o più professioni.
Il mondo cambia, continuamente, e continuamente cambiano i bisogni di assistenza dei nostri utenti, i quali necessitano di più competenza e meno titoli altisonanti, di più tecnologia e meno “si è sempre fatto così”, di più sinergia ed integrazione e meno lotta cieca tra professioni.
Sarebbe giusto che chi si è reso protagonista di questo scempio, che per troppi mesi ha tenuto sotto un inutile e dannoso scacco strisciante l’intera compagine infermieristica del SET 118 ed insieme ad essa la possibilita di sviluppo dell’intero sistema, fermandone quell’evoluzione che ormai è comunque irreversibile, traesse le giuste conseguenze, dopo quanto sancito ieri dalla Corte Costituzionale, facendo un giusto passo indietro.
Gli infermieri vogliono poter spendere le loro competenze, che da anni si è giustamente deciso di elevare ad un livello europeo, al servizio della cittadinanza, la quale non merita di essere disinformata, costantemente e colpevolmente, per motivi che hanno a che vedere solo ed unicamente con una visione lobbistica del mondo che ormai non regge più.
Ci felicitiamo quindi con il Dr. Venturi, per questa sua vittoria che è trionfo, oltre che suo e della sua visione, di un intero sistema che finalmente può tornare a provare a crescere, guardando avanti ed in una direzione che, per medici ed infermieri, torni ad essere comune.
Il Presidente SIIET
Roberto Romano
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