Comunicare in Emergenza

Certificativo della competenza, accreditato ECM per medici e infermieri

I migliori corsisti potranno essere candidati istruttori.

Sintesi: Comunicare una bad news è uno dei compiti più ardui affrontati dal settore sanitario. Dare cattive notizie può portare a conseguenze negative per pazienti, familiari e per gli operatori stessi. Per molti operatori, la prima esperienza riguarda pazienti che si conoscono solo da poche ore. Data la natura critica delle cattive notizie (qualsiasi notizia che altera drasticamente e negativamente la visione del paziente riguardo al proprio futuro), è cruciale arrivare preparati a quell’incontro, ossia avere una conoscenza ed esperienza pregressa in materia, per affrontare al meglio un momento così delicato. L’essere colti impreparati non premette un intervento efficace e appropriato. Nasce quindi l’esigenza di condividere con agli operatori sanitari, l'importanza di una comunicazione efficace con il paziente e la possibilità di utilizzare strumenti semplici, chiari e idonei, affinché si crei un proficuo rapporto di collaborazione tra operatore, paziente e familiari, acquisendo coscienza delle implicazioni emotive che tale intervento comporta. • Ritrovare il contatto e la relazione con il paziente, mostrando: interesse, attenzione, empatia; ascolto attivo della persona e dei suoi eventuali familiari; utilizzare un linguaggio chiaro ed accessibile, coerente con la persona, il suo contesto e il suo vissuto, non dando per scontata la conoscenza di abbreviazioni, acronimi e simili che possono generare confusione e/o spavento; rispetto e cura dei tempi del paziente, assicurandosi di trovare il ritmo adatto tra domande, dubbi, risposte, senza fretta o impazienza. • Utilizzare un approccio multisensoriale, ogni persona ha un canale “privilegiato” di apprendimento (visivo, uditivo o cinestesico/propriocettivo); rendendo disponibili supporti diversificati, integrandoli, in modo da poter raggiungere la totalità delle persone. • Riuscire a verificare quello che la persona ha realmente compreso della comunicazione, mediante l’utilizzo della ripetizione o della riformulazione; rispettando e valorizzando l’unicità di ogni persona/paziente e dei suoi tempi; offrendo il proprio sostegno e pazienza durante il processo di comunicazione, che è parte integrante del processo di cura. • Saper fornire supporto e sostegno emotivo, mostrando compassione e accogliendo la persona in un ambiente confortevole in cui possa sentirsi libera di esprimere il proprio sentire, le proprie emozioni; essere aperti ad un coinvolgimento attivo del paziente nell’elaborazione del piano di cura, chiedendo le sue opinioni, ascoltando le sue preferenze e includendolo nelle decisioni riguardanti la sua salute, anche se talvolta tutto questo non è semplice. In questo contesto particolare ci vorremmo occupare principalmente di quando ci troviamo in difficoltà, quando non sappiamo cosa dire o cosa fare. Quando ad esempio siamo a fianco al medico mentre comunica ai familiari il decesso di un bambino, o di una persona emotivamente significativa, e osserviamo reazioni che possono essere “forti” o immobilizzanti. Cosa si fa in questi casi? Come viviamo questa situazione di frustrazione e impotenza dentro di noi? La comunicazione è una capacità umana che può essere migliorata attraverso l'interazione e la formazione. Stabilire una buona ed efficace comunicazione riduce lo stress e aumenta la soddisfazione tra i destinatari dei servizi sanitari. Porta il paziente e i suoi cari a essere consapevoli dello stato attuale della malattia e dei trattamenti, guidandoli verso la giusta decisione.