Si è svolta il 9 novembre 2023 la conferenza stampa per la presentazione della proposta di legge a prima firma dell'Onorevole Ciocchetti.
Ne è passata di acqua sotto i ponti da quando il 27 marzo 1992, con il decreto del Presidente della Repubblica “Atto di indirizzo e coordinamento alle Regioni per la determinazione dei livelli di assistenza sanitaria di emergenza”, si avviava un percorso importante per il soccorso, supportato da una ampia normativa nazionale e regionale e connotato da una articolata organizzazione, che parte dalle centrali operative locali e arriva ai dipartimenti di urgenza emergenza, passando per postazioni, parco ambulanze, pronto soccorso e attese infinite, blocco delle lettighe causa sovraffollamento e tante complicate matasse da sbrogliare. In una sanità completamente rivoluzionata dal processo di aziendalizzazione, con atavica carenza di posti letto e un impetuoso sviluppo delle tecnologie.
Per questo, il vicepresidente della XII Commissione Affari sociali della Camera dei deputati Luciano Ciocchetti, ha presentato la proposta di legge numero 1455 del 4 ottobre 2023 – illustrata in conferenza stampa il 9 novembre – di cui è primo firmatario, con cui si vuole “realizzare una riorganizzazione profonda del sistema, garantendone la sostenibilità”, dichiara in una nota l’esponente di Fratelli d’Italia. Di novità, in effetti, nei dodici articoli del testo se ne rilevano numerose. A partire dalla istituzione del Centro nazionale di emergenza-urgenza sanitaria presso il ministero della Salute, per superare l’attuale disomogeneità operativa, organizzativa e gestionale del sistema, garantendo uniformità di risposta in tutto il territorio nazionale. Di rilievo anche l’attivazione del cosiddetto numero europeo armonizzato (Nea) 116117, in grado di filtrare le chiamate non classificabili come urgenza-emergenza ma identificabili come cure mediche differibili. Una boccata d’ossigeno per il sovraffollamento in pronto soccorso e un punto di riferimento per l’assistenza sul territorio, una delle evidenze da cui è partita l’idea della proposta di legge, che ha visto l’apporto delle professionalità del settore, delle società scientifiche, del mondo del volontariato, da sempre attivo nel soccorso sanitario. Tra i profili professionali che il testo delinea ex novo, troviamo l’autista soccorritore e il tecnico della centrale di soccorso, insieme a una minuziosa disciplina per il personale medico, in possesso della specializzazione in emergenza-urgenza e infermieristico, con la previsione per quest’ultimo, di un corso di laurea magistrale dedicato. Il testo detta regole per l’inserimento di figure con titoli equipollenti o esperienza sul campo per un quinquennio, avvalendosi della collaborazione del volontariato, con il dovuto riconoscimento all’opera storicamente svolta da tali organizzazioni, in un contesto di valorizzazione delle competenze, per rispondere ai bisogni della cittadinanza. Grande spazio alla formazione e all’adeguamento delle centrali alle nuove tecnologie. In sintesi, per Ciocchetti, “la proposta mira a superare modelli organizzativi frammentati e promuovere un sistema di soccorso sanitario integrato, garantendo la piena valorizzazione delle competenze di medici, infermieri, tecnici, soccorritori e autisti soccorritori”. Il monitoraggio sulle prestazioni spetterà all’Agenas, agenzia per i servizi sanitari regionali, componente dell’istituendo Centro nazionale di emergenza-urgenza sanitaria, a cui spetterà la valutazione sulla auspicata integrazione tra emergenza preospedaliera e ospedaliera. Apprezzamento sulla proposta di legge – che inizierà a breve l’iter previsto per l’approvazione – è stato espresso dai vertici di importanti aziende sanitarie, tra cui l’Areu Lombardia e l’Azienda Zero piemontese, da società scientifiche come l’Academy of Emergency Medicine and Care, dal sindacato degli anestesisti/rianimatori Aaroi-Emac, dall’Anpas e dalla SIIET, Società italiana degli infermieri di emergenza.
Di seguito il comunicato stampa:
- COMUNICATO STAMPA -
10/11/2023 ore 11.52:
Una riforma del Servizio Sanitario di Urgenza Emergenza che prenda le mosse dal riconoscimento delle importanti trasformazioni a livello professionale, organizzativo, gestionale e tecnologico del Sistema nel suo complesso. Questo l’obiettivo della proposta di legge 1455, che viene presentata ieri, 9 novembre 2023 presso la Camera dei Deputati, e che si pone come punto di arrivo di un confronto serrato tra la Politica e le organizzazioni del settore, professionali e sindacali.
Due i punti di partenza: da un lato l’urgenza di riformare un sistema regolamentato trent’anni fa, il 27 marzo 1992 con il DPR n° 287 , e dall’altro la necessità di tener conto, all’interno di un Disegno di legge, di una serie di fattori, tra cui l’evoluzione della tecnologia di telecomunicazione, la nascita del Servizio del Numero Unico di Emergenza NUE 1.1.2.e del numero europeo armonizzato per le cure non urgenti NEA 11611, l’avvio di una progressiva riorganizzazione delle Sale operative del Sistema 118, l’evoluzione della professionalità infermieristica.
Per Andreucci, presidente della Società italiana degli infermieri di emergenza (SIIET) “la riforma del sistema non è una scelta, bensì una necessità. Una riforma in grado di rispondere in modo efficace ed efficiente ai bisogni della cittadinanza – continua Andreucci - passando da una valorizzazione dei professionisti, in particolare degli infermieri dei servizi di emergenza”
Su queste basi, la proposta di legge si configura come un importante intervento normativo che consente il superamento di modelli organizzativi frammentati e difformi a favore della nascita di un Sistema di soccorso sanitario basato su una profonda revisione organizzativa e tecnologica delle Sale Operative del Sistema preospedaliero e sulla loro integrazione con l’emergenza ospedaliera, garantendo una piena valorizzazione alle diverse professionalità sanitarie e non sanitarie: medici, infermieri, tecnici, soccorritori, autisti soccorritori.
Secondo Ghiadoni, presidente AcEMC Academy of Emergency medicine and care, “il sistema ospedaliero d’emergenza dovrà basarsi sulla professionalità dei professionisti medici, infermieri e tecnici dell’emergenza, attraverso l’integrazione con il sistema territoriale, l’organizzazione dei percorsi di triage e fast track, la riduzione del sovraffollamento e boarding al fine di guarantire un adeguato servizio a cittadini”.
Per il presidente AAROI-EMAC, Alessandro Vergallo “Rendere unico e omogeneo in tutto il Paese il Sistema di Emergenza-Urgenza PreOspedaliero è un obiettivo che rincorriamo ormai da molti anni e che è sempre più urgente raggiungere per garantire ai cittadini un servizio adeguato in termini di efficienza, efficacia e appropriatezza.
Tra i punti fondamentali – oltre all’uniformità – l’integrazione tra emergenza pre-ospedaliera e emergenza ospedaliera per garantire professionalità, competenze e skills sul territorio e l’individuazione chiara delle figure professionali necessarie al Sistema in un’ottica di multiprofessionalità.
ANPAS, associazione nazionale delle pubbliche assistenze, con il suo presidente Niccolò Mancini sostiene che “Va riconosciuto alla pdl di aver posto attenzione al mondo del volontariato quale attore imprescindibile del sistema emergenza urgenza sanitaria. L’Auspicio di Anpas è quello che anche nella fase di discussione parlamentare si mantenga questa impostazione e quindi l’importanza strategica del volontariato organizzato quale soggetto capace di garantire qualità, efficienza e capillarità del servizio in favore dei cittadini”
Azienda Zero Piemonte, tramite il Direttore Sanitario Dr. Gianluca Ghiselli, sottolinea l’importanza del potenziamento espresso anche in questa proposta dell’autonomia infermieristica nella catena dei Sistemi di Emergenza e del futuro ruolo del Soccorritore e dell’Autista Soccorritore. Tuttavia non si può non ribadire che occorre dare regole più definite e stringenti anche alla medicina di famiglia, affinché sia quell’anello della catena di cura da cui non si può prescindere.
AREU, Agenzia Regionale Emergenza Urgenza della Lombardia, per voce del Direttore Generale dott. Alberto Zoli, mette in evidenza come la Proposta di Legge metta al centro una riorganizzazione complessiva del Sistema di emergenza urgenza in Italia, finalizzata a integrare tutti gli elementi che concorrono all’emergenza pre-ospedaliera (Numero Unico dell’Emergenza 112, sale operative e rete di soccorso territoriale, e NEA 116117) e ospedaliera, per garantire la migliore risposta al cittadino.
La definizione di percorsi comuni, standardizzazione di tecnologie, condivisione del personale sanitario sono un unicum per riformare i processi dell’emergenza fuori e dentro gli ospedali, sotto la guida e la verifica del Ministero della Salute.
Antonio Pastori, responsabile del Sistema 118 della Regione Emilia Romagna, evidenzia che questa proposta di legge, in linea con il cambiamento culturale in atto, volto ad integrare la fase di soccorso preospedaliero con quello ospedaliero, valorizza gli tutti gli operatori e supera i silos professionali. Sottolinea,inoltre, la necessita di suddividere i percorsi di accesso tra alta complessità, indirizzati verso i DEA 1 e DEA 2 e bassa complessità, prevedendo il superamento di PPI e PS con ridotta casistica appropriata di accesso sostituendo entrambi con strutture afferenti organizzativamente alla assistenza primaria.
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